Cassa vincolata: e la TARI?

di Carlo Gemma

La bufera e il caos che ha generato la pronuncia della sezione autonomie n. 17/SEZAUT/2023/QMIG in tema di gestione della cassa vincolata non poteva non coinvolgere anche un altro elemento non così facile da affrontare da parte degli uffici finanziari e tributari, ovvero la TARI.

Per rispondere correttamente alla domanda possiamo fare riferimento alla pronuncia della sezione autonomie n. 3/SEZAUT/2017/QMIG che in merito si era espressa in questo senso:

“Il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti rappresenta una delle tipologie di servizi a rilevanza economica, in ragione delle caratteristiche di aziendalità ed industrialità che lo connotano. Alla luce delle disposizioni del TU per l’ambiente ed, in particolare, di quelle recate dall’art. 203 del d.lgs. n. 152/2006, è obbligatorio per la copertura dei costi, sia nei documenti di programmazione (capitolato) che nel contratto di servizio, il conseguimento a livello di ambito dell’equilibrio economico-finanziario della gestione e degli investimenti connessi. Proprio la dimensione d’ambito, definita nel dettaglio a livello regionale, caratterizza la gestione del servizio che, a far data dall’entrata in vigore dell’art. 3 del d.l. n. 138/2011, risulta sottratta ai comuni considerati uti singuli.

Per quanto riguarda il profilo della copertura dei costi del servizio, occorre sottolineare che le soluzioni individuate dal legislatore per assicurarla hanno sempre fatto riferimento a tasse o tariffe, la cui inequivoca finalizzazione ed il cui nesso teleologico con il servizio erogato, fanno decisamente propendere per la natura vincolata delle risorse destinate e della relativa gestione.

Pronuncia poi più volte ripresa dalle varie sentenze della corte dei conti e che di conseguenza non lascia dubbi sul fatto che il vincolo ci sia ed appartenga alla tipologia dei vincoli di legge che di conseguenza, ma in concreto era già stato più volte ribadito, la cassa relativa a detta entrata debba ritenersi vincolata.

A parziale supporto degli uffici finanziari va detto che nella stragrande maggioranza dei casi le spese vengono sostenute in anticipo rispetto alle entrate, però va comunque fatta una verifica, infatti la normativa prevede che i comuni definiscano in autonomia le proprie scadenze, ma che ci siano almeno due rate a scadenza semestrale di cui una successiva al 30 Novembre. Per cui in funzione delle regolamentazioni adottate dall’ente non è escluso che per determinati periodi dell’anno esista una cassa vincolata derivante dalla TARI.

Si può prevedere che questa sentenza unita alla necessità degli enti di finanziare in anticipo le risorse del PNRR ha portato il livello del “Tetris” della pianificazione di cassa 2024 e successivi ad un livello decisamente più difficile e nel quale probabilmente pochi hanno mai avuto la necessità di cimentarsi.

© Per gentile concessione di Publika (pubblicato su EL News il 18/12/2023)

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