Corte dei conti: i debiti fuori bilancio vanno riconosciuti e finanziati tempestivamente

di Marco Terzi

Sul tema dei debiti fuori bilancio e del loro riconoscimento sono stati scritti fiumi di inchiostro. A tal proposito, di sicuro interesse è la recente pronuncia n. 92/2024/PRSE della Corte dei conti, Sezione Abruzzo. Nell’esaminare i questionari dell’organo di revisione è emerso nel corso del tempo un costante ricorso alla procedura di riconoscimento e finanziamento di debiti, peraltro di importo definito ‘non trascurabile’. Come ricordano i magistrati abruzzesi, “L’esistenza di tali passività comporta, inevitabilmente, che le esigenze di spesa dell’Ente risultino superiori rispetto ai finanziamenti stanziati, con la conseguente necessità, al fine di ripristinare l’equilibrio di bilancio, di reperire ulteriori mezzi di copertura”.

Ribadita la tassatività delle tipologie di debiti riconoscibili ex articolo 194 Tuel, la Corte ricorda che ciò non esonera l’ente dal definire un’adeguata programmazione delle entrate e delle spese nel rispetto dei principi e delle regole contabili che disciplinano la formazione del bilancio. In applicazione dei principi di veridicità, trasparenza ed equilibrio del bilancio, vige l’obbligo in capo all’organo consiliare di adottare tempestivamente i provvedimenti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, senza attendere l’adempimento annuale previsto dall’articolo 193 del Tuel. Ciò è necessario per evitare la formazione di oneri aggiuntivi che potrebbero determinare danno erariale. Da qui deriva il dovere dell’amministrazione locale di provvedere immediatamente al finanziamento del debito riconosciuto e al suo conseguente pagamentoL’esatta individuazione e quantificazione dei debiti fuori bilancio nel corso dell’esercizio finanziario rappresenta, pertanto, un preciso dovere dell’organo consiliare, il quale è stato investito dal legislatore dell’obbligo di dare atto del permanere degli equilibri di bilancio. In tale sede esso è chiamato a verificare se la sussistenza di debiti fuori bilancio possa, in qualche modo, incidere negativamente sulla situazione finanziaria o alterare i risultati di competenza. La stessa deliberazione consiliare deve accertare le cause che hanno originato l’obbligazione, con le consequenziali ed eventuali responsabilità. Tale funzione di accertamento è rafforzata dalla previsione di cui all’art. 23, comma 5, legge n. 289/2002 che impone l’invio delle relative delibere di riconoscimento alla Procura regionale della Corte dei conti.

La formazione di debiti fuori bilancio, prosegue la Corte, è indice della difficoltà dell’ente locale a governare correttamente i propri procedimenti di spesa attraverso il rispetto delle norme previste dal Tuel. Quando il fenomeno assume dimensioni rilevanti e ripetute è presumibile che gran parte dei debiti fuori bilancio sia riconducibile all’incapacità di attuare una corretta politica di programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese, alla possibile sottostima degli stanziamenti di bilancio rispetto alle effettive necessità di spesa, ovvero alla difficoltà a perseguire i vincoli del pareggio e degli equilibri interni. In sintesi: il reiterato riconoscimento di debiti fuori bilancio evidenzia una situazione patologica. Da qui l’invito conclusivo all’ente, ad attuare tutte le azioni necessarie a rimuovere le cause che determinano la formazione di debiti fuori bilancio.

Qui il testo completo della deliberazione n. 92/2024/PRSE della Sezione Abruzzo.

© Per gentile concessione di Publika (pubblicato su EL News il 12/04/2024)

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