di Carlo Gemma e Marco Allegretti
La situazione venutasi a creare, con il ritardo dell’uscita del decreto certificazione COVID e dei dati definitivi relativi agli F24 (incassi tributari che non si basano sui dati BDAP), sta generando non poche preoccupazioni ai responsabili degli uffici finanziari.
Da una parte si trova la necessità di approvare il rendiconto entro il 30 Aprile (salvo proroghe dell’ultimo minuto) e dall’altra l’incertezza nel quantificare il vincolo da inserire nei prospetti dello stesso. La soluzione è fornita da Arconet con la FAQ n. 47 dove si risponde alla domanda specifica relativa ad una modifica dell’allegato a/2 post-approvazione del rendiconto causata appunto dai ritardi sopra menzionati.
La risposta riportata integralmente è questa:
“Con riferimento al quesito posto si rappresenta che tutti gli allegati al rendiconto possono essere rettificati con le modalità previste per l’approvazione del rendiconto. Anche il rendiconto aggiornato deve essere trasmesso alla BDAP.”
Prima di tutto va osservato che non è espressamente prevista la riapprovazione, ma solo la rettifica: questo è sicuramente un’indicazione favorevole agli uffici. Sono, tuttavia, le modalità che lasciano perplessi con un procedimento tutt’altro che snello; viene infatti previsto lo stesso iter definito per l’approvazione del rendiconto, ossia: la preventiva approvazione in giunta della rettifica, il relativo parere del revisore e il successivo deposito di 20 giorni per i consiglieri (sempre che il regolamento interno non preveda ulteriori adempimenti che vanno comunque rispettati).
Una interessante strada alternativa, laddove possibile (perché prevede di definire l’errore comunque prima della prima approvazione in consiglio), è quella di presentare un emendamento tecnico al consuntivo depositato così da approvare direttamente la versione corretta dei prospetti relativi all’avanzo.
© Per gentile concessione di Publika (pubblicato su EL News il 31/03/2021)
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