di Marco Terzi
Il bilancio di previsione 2026-2028 è il primo che dialoga con il nuovo piano dei flussi di cassa fin dalla sua nascita. Il piano è infatti stato introdotto dall’art.6 del decreto-legge n.155 del 19 ottobre 2024, a cui la legge di conversione, la n. 189 del 9 dicembre 2024, ha poi apportato alcune modifiche. I modelli ministeriali per la sua redazione, previsti dal primo comma dello stesso articolo, sono stati diffusi dal Mef solo a gennaio 2025 quando molti enti, rispettosi delle rigide tempistiche previste dal D.M. 25/07/2023, avevano già chiuso ed approvato il proprio bilancio. Con la logica conseguenza che le previsioni di cassa sono state definite in maniera del tutto avulsa dal piano che, all’epoca, era ancora di là da venire.
Da quest’anno invece le cose sono molto diverse e non si può più pensare di predisporre ed approvare il bilancio di previsione senza fare i conti con il piano dei flussi di cassa. E nemmeno si può a tal fine invocare la scadenza di quest’ultimo fissata al 28 febbraio 2026. O che comunque venga predisposto con anticipo e poi approvato a ridosso della scadenza. Ecco perché, a maggior ragione, le previsioni di cassa per il primo anno del triennio del bilancio dovranno essere predisposte con la massima oculatezza ed attenzione. D’altra parte il principio contabile n.5 della veridicità, attendibilità, correttezza, e comprensibilità dei documenti contabili esisteva ben prima dell’introduzione del piano. E, come più volte rimarcato dalla Corte dei conti nelle sue molteplici pronunce rese nei confronti dei comuni in sede di verifica dei questionari dei revisori dei conti, la corretta definizione delle previsioni di cassa è condizione per il suo rispetto. Altro aspetto rimarcato dai magistrati contabili è lo stretto legame fra previsioni di cassa e tempi di pagamento dei debiti commerciali secondo il disposto dell’art. 4 del d.lgs. n. 231/2002. Tema quest’ultimo sempre più attenzionato e disciplinato dal legislatore.
Quindi che fare in queste convulse settimane di stesura del bilancio tecnico 2026-2028? Il primo passo è quello di abbandonare ogni logica di stima percentuale nella definizione delle previsioni di cassa per il 2026 e dimenticare gli automatismi che i software gestionali mettono a disposizione. Il passo successivo è quello di fare previsioni di cassa per il 2026 oculate e ragionevoli, prendendo a riferimento i dati SIOPE 2024 e 2025, questi ultimi per quanto disponibili ad oggi, depurandoli di eventuali voci straordinarie ed integrandoli con le analoghe voci straordinarie che si prevedono per il 2026. Non si tratta di un lavoro in più da fare, ma semplicemente di anticipare oggi quello che si sarebbe dovuto fare alla stesura del piano.
© Per gentile concessione di Publika (pubblicato su EL News il 29/09/2025)
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